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Napoli, ai giorni d'oggi. Il commissario Antonio Sasso e l'ispettore Anna Nardi sono chiamati su una scena del crimine, un vecchio palazzo signorile di Napoli in Via Tarsia. Un giovane albanese, Bacol Shebani, operaio in nero di una impresa edile che sta eseguendo lavori di ristrutturazione proprio nel palazzo, è stato ucciso. Sotto il suo corpo c'è un panetto di droga e uno scheletro vecchio di almeno sessant'anni. Un uomo ucciso con un colpo violento alla testa. Le indagini si fanno serrate e tutto porta in quel condominio di Via Tarsia dove ancora abitano i vecchi inquilini, fin dai tempi della seconda guerra mondiale. Sasso e Nardi conoscono così l'avvocato Scorza e la sua badante e i Cannavacciuolo gli insegnanti in pensione che possono ripercorrere quel periodo storico. Sembra non esserci risposta alle domande dei due poliziotti: chi e perché ha ucciso Bacol Shebani? Di chi sono quelle ossa ritrovate sotto il pavimento? Piano piano la matassa si dipana, svelando una storia che riporta al passato e si annoda alla Storia, con la esse maiuscola. Ogni tassello troverà il suo posto, ogni cadavere la sua dignità.